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Prendendo spunto dalla nota protocollo 55 del 09.05.2019 del Coordinamento di Prato, la scrivente Organizzazione Sindacale, ritiene più che sufficiente il tempo trascorso (nota 12643.I del 13.03.2018) da quando Ella prese l’impegno formale affinché si creassero camere di sicurezza presso gli ospedali fiorentini.

E’ di questi giorni, che l’amministrazione centrale chiede dati, finalizzati evidentemente a razionalizzare anche i costi del servizio dei piantonamenti dei detenuti, compresa la conoscenza di quante camere/reparti di sicurezza sono presenti negli ospedali.

Ebbene, sarebbe bastato che la medesima amministrazione penitenziaria applicasse la norma esistente mai fatta rispettare dalla regione Toscana, in altre parole l’obbligo della creazione di predette camere e/o reparti negli ospedali.

Inoltre inammissibili silenzi li registriamo sulla questione dal 21 gennaio 2019 che con la nota

15 in allegato le abbiamo chiesto un incisivo intervento risolutivo del problema e che episodi come

quelli di Prato di fatto inducono poi a comprimere i diritti del personale oltre ai rischi di episodi di evasione.

In una situazione globale di carenza di personale di polizia penitenziaria caratterizzato da rischi,

tensioni e incertezza, appare sempre più evidente la nostra necessità d’intervento sulla questione e

allora il nostro ruolo propulsivo e quello di rilanciare la fiducia nel personale mediante gli investimenti e

l’innovazione.

Indispensabile per noi e anche quello di contribuire a una visione su come cambiare in meglio

questa amministrazione mediando il dialogo e la partecipazione.

Con questo spirito formuliamo ancora una volta ufficiale richiesta affinché si porti a termine un

deciso e costante progetto organico generale regionale della creazione delle camere di sicurezza presso

ogni ospedale della regione toscana sede di nucleo.

In attesa di riscontro, si inviano Cordiali saluti.