fbpx

QUI IL RISCONTRO DEL PROVVEDITORE.

 

Questa Organizzazione Sindacale, è stata informata dal Coordinamento territoriale Aretino e Grossetano di una “mobilità d’ufficio” del personale di Polizia Penitenziaria effettivo nei comandi, verso la Casa Circondariale Senese.

Ovviamente come sovente capita, nessuna comunicazione ne preventiva che successiva è pervenuta dall’amministrazione penitenziaria del tipo di provvedimento rispetto d’autorità rispetto alla volontarietà e questo si connota già di per sé come scarsa attenzione verso le rappresentanze e di quelle che sono le prerogative e le corrette relazioni sindacali da tenersi.

Detto ciò, la scrivente non condivide per nulla la metodologia adottata di una mobilità d’ufficio del personale se non quella esercitata su base volontaria.

La questione della mancanza di organico rispetto al D.M. 2017 a nostro avviso attanaglia percentualmente tutti gli istituti della regione Toscana-Umbria in modo trasversale e che quanto oggi attuato potrebbe essere solo un palliativo con la consequenziale creazione di atri gravi disagi al sistema di per se precario.

L’invio d’ufficio del personale nelle sedi in questioni, sembrerebbe essere stato esercitato in violazioni alle norme anche contrattuali, comportando anche una serie di problematiche familiari essendo esso personale ormai stabilizzatosi negli anni negli istituti e molti con un’età avanzata.

https://www.polpenuil-toscana.it/1df32b5e-05d4-40ee-b21a-8975f309e5e0" alt="page1image8522560" width="118.220000" height="0.719970">

Superare condizioni di sofferenza e difficoltà e di bisogno, sono tutte

manifestazioni di un unico ambito, che è quello della solidarietà, ma ciò va

inquadrato in un tempo e in quella che si chiama partecipazione e condivisione,

ovvero sentirsi parte e sostenersi in un modo reciproco cosa che però non

abbiamo registrato in questo ambito d’azione.

Riflessione ovviamente va fatta sulla gravissima mancanza d’organico che tante direzioni manifestano, che però più delle volte non è sostanziata da un protocollo d’intesa locale aggiornato e condiviso con le organizzazioni sindacali, infatti, la CC di Siena è da mesi che non convoca le OO.SS. e ha una gestione sbilanciata dell’impiego delle risorse umane oltre a non aver un funzionario di comando che in modo stabile coordina le risorse a disposizione.

L’azione che ogni direzione dovrebbe esercitare, prima che si arrivi a un

conflitto, è quella della ricerca delle possibilità d’incontro tra posizioni diverse,

una ricerca fondata sull’ascolto e sulla reale apertura al confronto; Ecco

possiamo affermare che questo è in sostanza mancato sia da parte della

direzione di Siena che quella di Arezzo.

E su questo piano occorre avere maggior coraggio, ovunque e in

qualunque sede perché è impensabile garantire tutti i servizi nonostante non si

hanno a disposizione risorse umane sufficienti, per cui l’opera è quella di

mettere in equilibrio un sistema attraverso il dialogo paziente e tenace e

occorre ricercare con disponibilità sincera il confronto, la soluzione migliore per

ogni circostanza, e dunque superare sia i pregiudizi sia le soluzioni

precostituite.

Il provvisorio cambiamento temporaneo di sede di lavoro attuato

unilateralmente per ragioni di servizio non può essere ‘perenne’ per cui è

necessario trovare immediatamente un accordo regionale trascorso il quale

vanno ricercate altre soluzioni rispetto alla mobilità d’ufficio, ovvero far

scorrere senza indugio le graduatorie nazionali d’interpello così come avvenuto

in altri istituti della nazione.

Alla luce di tutte le argomentazioni sopra citate, le chiediamo la sospensione del tipo di provvedimento d’autorità adottato riportando la questione nel suo alveo naturale.

In attesa di avere riscontro alla questione si inviano distinti saluti.