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Questa Organizzazione Sindacale, prima di approcciarsi a qualsiasi modello organizzativo anche di massima, come quello proposto del protocollo di intesa regionale, ravvisa la necessità di avere un quadro chiaro e certo di quella che è oppure potrebbe essere, la geografia dei circuiti penitenziari presenti nel distretto della Toscana–Umbria a cui Ella oggi si ispira, poiché in questi anni si è assistito ad un sistema influenzato ed alquanto estroso e privo di una regia logica.

Per la scrivente è necessario realizzare un circuito regionale ex art. 115 dpr 30.06.2000 regolare ed equilibrato con la divisione degli ambienti, controllo e miglioramento delle attività, con la sostenibilità del carico di lavoro, coordinamento degli interventi, tutela della incolumità fisica, governo della quotidianità ecc. ecc. condizioni che danno peculiarità e valore al lavoro.

La gestione degli spazi detentivi e la redistribuzione dei circuiti, rispetto anche ai livelli d’istituto, impongono necessarie riflessioni bivalenti sia sull’impiego di risorse umane che economiche con la consequenziale formazione del medesimo personale ormai reclinata nel distretto all’illusorietà.

Proprio nel solco della formazione, si ottiene l’ottimizzazione del servizio da erogare, per cui bisogna investire anche sul miglioramento della qualità del lavoro e sui sistemi tecnologici d’informatizzazione ad esempio la videosorveglianza la tracciabilità della gestione quotidiana dei processi di vita quotidiana dell’itero istituto.

I recenti eventi critici, alcuni tragici che hanno avuto luogo in diversi istituti penitenziari della regione, evidenziano la necessità di fare alcune riflessioni, proprio per un riassetto gestionale trattamentale o sanitario poiché non si può creare un polo accoglienza come quello di Firenze sollicciano per s “nuovi arrestati” (con investimenti e progetti) e poi commistionare di tutto.

L’interlocuzione costante su questa materia è per noi di necessaria importanza, essendo di comune interesse la qualità del lavoro e la sicurezza di ogni poliziotto penitenziario poiché da essa si traggano modelli di un benessere organizzativo.

In attesa di riscontro le inviano distinti saluti.

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