Cari colleghe e colleghi, come facciamo per buona abitudine e per la dignità professionale che onoriamo da sempre, siamo ad informarvi sugli esiti della riunione tenuta il giorno 13 u.s. sulla mobilità interna (c.d. rotazione) delle cariche fisse. Questo comunicato non poteva avere esordio migliore se non con una frase d'eccezione tratta dalle più celebri esibizioni teatrali e cinematografiche del grande artista di tutti i tempi Totò: Pasquale, chisà questo stupido dove vuole arrivare...”. E' proprio da qui che partiamo con la narrazione degli sviluppi della contrattazione e dei retroscena materializzatisi al termine di essa. Dispiace, in primo luogo, per coloro che hanno voluto finora elargire la propria fiducia a qualcuno che frequenta veramente molto poco i luoghi di lavoro, nel nostro caso quell'ambiente in cui tutto il personale è coinvolto per assicurare il buon andamento dei servizi d'istituto, a prescindere dalle mansione svolte. Ma, se quel tizio che Totò chiama “stupido” a questa circostanza aggiunge l'ignoranza delle dinamiche negoziali regionali, ancor prima nazionali, il “pastrocchio” è fatto! Si, perché quando si occupa una sedia al tavolo contrattuale si è chiamati a tutelare i diritti dei lavoratori e ciò non può realizzarsi senza la conoscenza della materia che viene trattata, ma prima di questa condizione oggettiva viene la predisposizione all'adattamento al contesto in cui ci si trova, nel rispetto delle più elementari norme morali. L'incontro con la Direzione della Casa Circondariale di Livorno, prevedibilmente, ha configurato fin da subito un tipico modello di mercato rionale, dove qualcuno cerca di sovrastare le voci degli altri mettendo in mostra il suo prodotto sperando di venderlo, ma la natura di quel prodotto non si riesce a distinguere! Era molto probabile che la Parte pubblica volesse esentare dalla rotazione alcuni uffici, quali Matricola, Comando, Segreteria Agenti, Cassa e Conti correnti allungando poi la lista con gli incarichi amministrativo-contabili. La contestazione andava fatta, ma sicuramente rispettando gli interventi di ogni singolo convenuto e non di certo attraverso affermazioni scellerate di fondamento piazzista. Una fiera campionaria può anche rendere gradevole l'atmosfera proprio per la tipicità degli intenti che si prefigge, svago, trastullo, curiosità, ma quando in ballo ci sono argomenti che riguardano la gestione delle risorse umane sarebbe buona norma prestare maggior attenzione e cercare di intavolare una serena ed oculata trattativa con finalità comuni. La UIL, insieme con SINAPPE, FSA-CNPP, UGL e CISL, ha voluto far notare che tra i partecipanti la contrattazione vi erano anche dirigenti sindacali e in quanto tali non hanno avuto alcuna difficoltà a rinfacciare la scelta sciagurata di alcune OO.SS. firmatarie dell'accordo regionale. L'art. 5 del predetto testo, che opportunamente riproduciamo e affiggiamo nella nostra bacheca, ne è la conferma. Cari colleghi e colleghe, utilizzando una serie di elementari calcoli matematici emerge che le pari opportunità sono state mortificate, contrite! Pertanto, le affermazioni mendaci e occultatrici della mera responsabilità hanno anche potuto ottenere, si,
una risonanza pseudo-positiva, ma solo nell'immediato. Non vorremmo essere nei panni di quel personaggio tanto conclamato dal Principe De Curtis, che dovrà cercare di spiegare e far comprendere ai colleghi con meno anni di servizio, benchè possessori di titoli di studio importanti e attinenti alle mansioni da svolgere, che sono condannati a restare fuori dai c.d. giochi per diversi anni. Nel voler citare un esempio, prendiamo in considerazione un Agente con 3 o 4 ma anche con 5 anni di servizio in possesso di laurea, dovrà cedere il passo ad un Assistente capo di 20 anni di carriera, diplomato. Ma, questo “piccolo” particolare forse sarà sfuggito a coloro che invece dovrebbero sentirsi i soli responsabili della disparità di trattamento, piuttosto che atteggiarsi a menestrelli tentando il primato dell'ascolto. Il reparto di Polizia penitenziaria di Livorno, loro malgrado, è un attento osservatore e, al momento opportuno, anche ottimo giudice. Nel concludere, sperando di non essere stati tediosi e invitandovi a chiederci approfondimenti sull'argomento, anche per le vie più brevi, teniamo ad istruirvi su un altro aspetto, non di minor valore (anche esso forse sfuggito alla vista dei “sapienti”?), l'inserimento nel contratto delle clausole transitorie, già chiesto dalla UIL. Ogni accordo sindacale a richiesta delle parti può essere sottoposto a revisione, resta inteso, quando sussistono i presupposti dell'inapplicabilità. Ah, dimenticavamo, è uso consolidato che i dirigenti della UIL sottoscrivono le dichiarazioni che rilasciano. Cordiali saluti.