Questa organizzazione sindacale continua a ricevere numerose lamentele dal personale di Polizia Penitenziaria che opera nella struttura da Lei diretta rispetto alla mancata applicazione di quanto previsto nel protocollo sanitario di cui all’oggetto.
Nostro malgrado, sin da subito, nutrivamo molta perplessità sul protocollo sanitario che ci aveva partecipato nel mese di dicembre 2020 e a distanza di quasi due mesi dalla sua entrata in vigore confermiamo ancora di più la nostra volontà nel non sottoscrivere il predetto protocollo che ad oggi risulta non applicato nella sua totalità.
I nostri dubbi e le nostre proposte le avevamo partecipate a Lei come datore di lavoro nonché come dirigente della struttura, allegando una nota a verbale nell’ultimo incontro, ma ad oggi Ella non le ha minimamente prese in considerazione.
Ci rincresce dover ritornare nel merito della questione poiché riteniamo che la salute del lavoratore implichi un’attenzione costante e concreta, ma invece dobbiamo denunciare una serie di inadempienze che hanno portato alla mancata sottoscrizione da parte della scrivente del protocollo e precisamente:
LOCALI CASERMA E AMBIENTI COMUNI
In queste aree, le condizioni di salubrità e degrado in cui si trovano gli ambienti della caserma ci portano a chiedere interventi urgenti e mirati, non solo per una questione di benessere del personale che vi alloggia ma soprattutto sanitaria, in considerazione dei numerosi casi di positività riscontrati nel personale e la necessità di contenimento della diffusione del virus.
I corridoi e gli ambienti comuni non vengono puliti con costanza ed in modo adeguato. Numerosi sono i fori tecnici aperti nei muri, senza sportello di chiusura, ricettacolo di sporcizia e strade di ingresso per insetti e topi. Inoltre l’agente patogeno come si sa, può resistere nell’ambiente fino a 9 giorni, contaminando cosi le sue superfici.
L’allegato 5 del Protocollo (PULIZIA E SANIFICAZIONE DEI LOCALI) definisce anche le modalità di pulizia degli ambienti non sanitari dove abbiano soggiornato casi confermati di Covid-19.
Va da sé che in un ambiente come la caserma, la questione non possa essere ristretta solo alla stanza di alloggio ma vada ampliata anche a tutti gli ambienti dove può essersi trattenuto in singolo caso nei giorni precedenti al riscontro della positività.
In ogni caso, l’allegato anzidetto, in merito alla decontaminazione dei luoghi ed aree potenzialmente contaminate indica come azioni da effettuarsi, una pulizia completa e accurata di tutte le superfici con acqua e detergente e l’utilizzo di ipoclorito di sodio o etanolo, cosa questa che ad oggi non ci risulta che avvenga, anche perché ulteriore deficienza è la carenza di manodopera detentiva sufficiente allo scopo ed adeguatamente formata, cosi come indicato dalla norma.
Per quanto attiene la camera dove alloggia il caso positivo, se non singola, il personale non contagiato che vi alloggia, viene allontanato tutto ed alloggiato presso le camere predisposte ad “hoc” in attesa del termine della quarantena e/o risultato del tampone. (Art.7 del Protocollo CASERMA AGENTI E SERVIZI IN COMUNE), ed anche in questo non è dato sapere chi provvede all’adempimento di quanto previsto dal protocollo.
Non è chiaro inoltre, nel caso si tratti di spogliatoio chi fornisce agli occupanti il prodotto adatto a sanificare ogni volta, maniglie, sanitari e quant’altro, cosi come non ci è dato sapere chi si preoccupa del ritiro, sanificazione e lavaggio di tutti gli effetti letterecci, i quali risultano abbandonati il più delle volte sotto le scale di accesso alla caserma.
Inoltre l’allegato n°11 prevede tra l’altro la sanificazione mediante ozono da parte del detenuto addetto alle pulizie che deve essere adeguatamente protetto come analiticamente indicato. Facciamo notare una discordanza fra quanto disposto all’ultimo capoverso del punto 3) dell’art.7 (CASERMA AGENTI E SERVIZI IN COMUNE): “Quotidianamente tali ambienti saranno sottoposti a sanificazione mediante ozono da parte del detenuto addetto alle pulizie.” e quanto invece disposto nel succitato allegato 11): “procedure per la sanificazione dei locali che hanno ospitato persone positive per Covid-19 presso la Caserma al fine di poterne garantire il riutilizzo “ lasciando intendere che si tratta di un intervento una tantum.
Riguardo alla palestra, invece non vi sono indicazioni e disposizioni in merito alla detersione e sanificazione, rimandando forse alla sensibilità personale ma, essendo questa largamente frequentata e per la presenza di fluidi corporei derivanti dall’attività sportiva, questa Organizzazione Sindacale ritiene necessario che venga approntato un protocollo sanitario operativo.
Infine altro aspetto di rilevata criticità riguarda la mensa obbligatoria di servizio, in cui sembrerebbe non essere presente un protocollo sanitario efficace che garantisca la salubrità dei locali, ne tantomeno quegli accorgimenti pratici rispetto all’utilizzo di oggetti che vengono maneggiati da più persone senza essere sanificati ad ogni utilizzo ( dispenser di acqua e altre bevande ).
Inoltre ci viene segnalato che la macchina lavastoviglie non funzioni da diverso tempo in modo corretto, cosa questa che aggraverebbe ancora di più la già precaria salubrità dei locali mensa.
Pertanto in virtù di quanto detto si chiede urgente intervento sulla materia e riscontro alla presente. Distinti saluti.