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Questa Organizzazione Sindacale fa ancora una volta presente il deficit gestionale della struttura penitenziaria di Firenze Sollicciano, dopo averlo già evidenziato in data 31.03.2022 con la nota 73 indirizzata al provveditore regionale, per la quale attendiamo ancora una risposta di merito.

In questo fine settimana si è registrato un vero e proprio “stato d’emergenza” che ha messo a rischio la sicurezza dell’istituto.

Cinque detenuti piantonati negli ospedali cittadini/regionali e continui invii immediati ex art.17 O.P., che hanno assorbito un numero considerevole di unità del nucleo traduzioni e del reparto interno con turni su tre quadranti senza fruizione del pasto, oppure doppi turni e più notti a distanza di pochi giorni.

Uno di questi, al pronto soccorso di Torregalli ha messo a dura prova il personale di polizia e sanitario, con scene di panico e sangue nelle corsie tanto da richiedere all’istituto l’invio di ulteriori unità di rinforzo per la criticità della situazione.

Il dato numerico dei ricoveri e degli invii immediati, rilevato nella sola città di Firenze, rispetto agli altri istituti del distretto, mette in evidenza la sofferenza e lo stato di disagio vissuto all’interno del penitenziario derivante da una fondamentale disorganizzazione con conseguente rischio del mantenimento dell’ordine e la sicurezza. Analoga situazione rilevata nel reparto nucleo traduzioni con servizi effettuati sottoscorta e con continui reimpieghi, fuori dall’ordinario lavoro di servizio.

A questo si aggiunge la questione della gestione dei detenuti affetti da problemi psichiatrici che mostra tutte le contraddizioni e la non collaborazione, da mesi, tra l’area sanitaria, la direzione

penitenziaria e il servizio sanitario della salute mentale in carcere: tre mondi e sistemi, diversamente conservatori, che non riescono ad interagire tra loro per il fine trattamentale e di cura, che si ripercuote anche sul benessere lavorativo del personale.

L’impatto di questo immobilismo infatti, ricade direttamente sul solo Personale di Polizia Penitenziaria che si ritrova a sopperire alle mancanze dovute alle scelte politiche sanitarie regionali e di amministrazione penitenziaria, subendo continue aggressioni ed una sistematica contrazione dei diritti quali ferie negate, riposi differiti, orari di lavoro fuori dalle logiche contrattuali e di accordo quadro.

Ciò che maggiormente sconcerta è l’immagine che si tende a voler mostrare all’esterno, tramite una serie di progetti trattamentali, mai oggetto di esame congiunto, che non tengono conto minimamente della reale sostenibilità sulla base della reale disponibilità di risorse umane ed economiche quali ad esempio il lavoro straordinario.

Tornando alla questione dei ricoveri/piantonamenti si ricorda che a tutt’oggi, nel capoluogo fiorentino, non risulta essere mai stato allestito un apposito locale al pronto soccorso S. Giovanni di Dio, funzionale per gli invii immediati, né un reparto di degenza specifico per il ricovero di detenuti, che permetterebbero: ottimizzazione e razionalizzazione del personale, contenimento dei costi di gestione e garanzia della sicurezza di operatori di polizia, dei sanitari e degli utenti nel nosocomio.

Alla luce di quanto sopra, ci attendiamo che le questioni trovino immediata soluzione in considerazione delle criticità reali rappresentate.

Porgendo cordiali saluti si resta in attesa.

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