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Questa Organizzazione Sindacale, deve rappresentarle che in questi giorni, giungono molteplici segnalazioni da parte del personale in oggetto, circa la riduzione del giudizio annuale.
Non vi è dubbio, che leggendo le “dotte” motivazioni offerte dai luminari dall’amministrazione, siamo al compimento di un intrigo tragicomico.
Dopo l’evasione dei detenuti, e con delle condizioni lavorative e di comando pressoché immutate, l’ambiente lavorativo è purtroppo colmo di rancore e con un astio evidente verso i reali problemi del personale e dalle condizioni lavorative e organizzative alquanto pessime, per cui era una delle ultime azioni che l’amministrazione potesse mettere in atto vale a dire “ridurre le classifiche”.
Il personale, quasi prossimo alla rassegnazione e dopo l’uso massiccio delle azioni disciplinari, non condivide per niente questo ennesimo affronto di giudizi annuali “scientifici” tracciati in modo di ciclostile, senza date e con firme difformi uno dall’altro nonostante il funzionario sia il medesimo.
Riteniamo che, additare il personale addetto al servizio a turno con il compito più gravoso, nel giudizio: “Quando presente”, dopo essere stato aggredito da parte della popolazione detenuta (29 aggressioni nel 2016 e 24 nel 2017 dati PRAP il più alto della regione), mentre dai dati in nostro possesso sono 45 aggressioni nel 2016 e 35 nel 2017, oppure assentatosi per interventi sanitari personali gravi, condensando il giudizio solo sulla presenza in servizio è davvero inquietante.
L’uso dell’azione disciplinare, oppure iniziative riguardo alla composizione della classifica annuale “scientifica”, giustificando lievi riduzioni che sommate tra loro, trasforma una valutazione complessivamente che falcidia il personale dipendente, la quale non può essere di certo uno strumento atto alla gestione e di governo dei propri dipendenti.
Così non è possibile più continuare e per questo, chiediamo alle SS.LL. di voler intervenire affinché il personale recuperi quella serenità essenziale al buon andamento del lavoro istituzionale e di benessere con efficaci azioni di contrasto al disagio sui luoghi di lavoro fonte probabilmente di malessere e di poca tranquillità.
Confidiamo sull’attuale nuova dirigenza affinché intervenga al più presto su vari aspetti e siano esercitate le indispensabili verifiche e controlli, tenuto conto che sarebbe giunta il momento di assegnare anche un nuovo comando esente da qualsiasi aspetto negativo o sfavorevole, visto l’ormai contrasto in atto instauratosi oltre a dare applicazione agli accordi locali sottoscritti (14.07.2016) e risolutezze ai problemi del personale di Polizia Penitenziaria poiché non tutto si può giustificare “attraverso il rischio del mestiere” oppure dando proprie mancanze ad altri.

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