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LA UIL RICHIEDE INTERVENTO DEL PROVVEDITORE !!!

Si chiede a codesto Provveditorato, cortese urgenza, di pronunciarsi sul quesito posto dalla Direzione di Massa in merito all’argomento in questione, oggetto della contestazione da parte della scrivente O.S. con nota prot. 15/2018 del 03/06/2018, che ha sollevato ragionevoli dubbi di legittimità sul fatto di attribuire al personale di Polizia Penitenziaria di Sorveglianza Generale la responsabilità di custodire e gestire permanentemente ingenti somme di denaro di pertinenza dei detenuti, così come disposto con l’Ordine di servizio n.76 in parola.

In attesa di urgente riscontro si porgono distinti saluti.

 

 

Questa O.S. è venuta a conoscenza, tramite il personale di Polizia Penitenziaria, che la S.V. ha emanato l’Ordine di Servizio in oggetto disponendo che al personale Addetto alla Sorveglianza Generale sia affidata la somma di € 300,00 da consegnare ai detenuti scarcerati in orario di chiusura dell’Ufficio Conti Correnti, precisando, peraltro, che tale procedura è da attivare solo nel caso in cui sia il Contabile di Cassa che gli addetti all’Ufficio dei Conti Correnti non siano presenti.

Tale incarico, secondo il Suo parere, è sancito dagli artt.687,689,690, 691 e 730 del Regolamento di Contabilità Carceraria, Regio Decreto 16/05/1920, N.1908 e in base all’art.89 del Regolamento di Esecuzione. Ebbene, dispiace far notare che l’art.689 del citato R.D. riguarda l’ipotesi di: “Riscossione per le somme depositate pei detenuti” che identifica l’agente portinaio alla ricezione del danaro, servizio, peraltro, che già viene svolto dal personale di Polizia Penitenziaria addetto alla Portineria, nonostante le notevoli difficoltà per far fronte a tutte le incombenze relative a quel posto di servizio. Inoltre, l’Ordine di Servizio in questione, oltre a rappresentare un eccessivo carico di lavoro e di responsabilità per il personale di Polizia Penitenziaria, fa sorgere seri dubbi sulla reale competenza nella gestione e conservazione permanente di un’ingente somma di denaro, in quanto lo stesso personale non è in possesso di specifici titoli per assolvere tale incarico, attinente all’area Ragioneria, che spetta invece al Contabile al quale è affidato il Registro della cassa dell’Istituto. Inoltre, l’Ordine di Servizio è anche carente di precise indicazioni 

di dove e come custodire i soldi consegnati alla Sorveglianza Generale che si avvicenda nei vari turni di servizio.

Tuttavia, è opportuno segnalare che successivamente alla promulgazione del Regio Decreto 16/05/1920, N.1908, le seguenti principali fonti normative:

  1. a)  Legge 15/12/1990, N.395 (Ordinamento del Corpo di Polizia Penitenziaria);

  2. b)  D.P.R. 15/02/1999, N.82 (Regolamento di Servizio);

  3. c)  Legge 26/07/1975, N.354 (Ordinamento Penitenziario);

  4. d)  D.P.R. 30/06/2000, N.230 (Regolamento di Esecuzione);

nessuna di esse sancisce, in modo ufficiale, che il Personale di Polizia Penitenziaria sia tenuto a custodire e gestire il denaro appartenente al peculio dei detenuti. Cosa ben diversa, da non confondere, sono gli oggetti di proprietà dei detenuti che sono custoditi parte nel Casellario detenuti e parte nella cassaforte dell’Ufficio Matricola, per poi essere consegnati ai proprietari all’atto della loro dimissione dall’Istituto.

Infine, si rammenta che l’allora Direttore Generale, con Circolare N.3149/5599, Prot. N.161366 del 23/12/1985, in materia di valori che pervengono ai detenuti a mezzo corrispondenza o depositati per loro conto in portineria, ha osservato che tenere somme di denaro anche ingenti fuori dalla cassa dell’Istituto, è una palese irregolarità sul piano delle procedure contabili ed in contrasto con i principi di opportunità, sollecitando le Direzioni degli Istituti di Pena ad adottare tutti i necessari provvedimenti perché sia data puntuale e scrupolosa osservanza alle disposizioni contenute, e da Lei meticolosamente elencate, nel vigente Regolamento di contabilità carceraria.

Pertanto, si chiede a codesta Direzione di revocare l’Ordine di Servizio allegato escludendo il personale di Polizia Penitenziaria da qualsiasi analoga incombenza con la restituzione dei 300,00 euro al Contabile di Cassa dell’Istituto.

In attesa di urgente riscontro si porgono distinti saluti.