La Scrivente O.S. deve di nuovo intervenire su l'argomento di cui all'oggetto poiché continuano ancora ad oggi a perdurare le doglianze del personale di Polizia Penitenziaria destinatarie di unità abitative a titolo oneroso presso la caserma agenti.
Le doglianze vertono essenzialmente, circa la gestione poco trasparente delle unità abitative, e ai continui spostamenti e accorpamenti del personale in altre camere.
La S.V., con nota n. 17940 del 08.11.2018 in risposta alla nostra, ci assicurava di aver attivato una nuova procedura istruttoria circa la legittimità dell'assegnazione, nonché dell'istituzione del registro presenze, ad oggi tuttavia le segnaliamo e ribadiamo che la S.V. continua ad applicare solo parte dei contenuti e disposti del DPR N. 314 del 2006.
Il D.P.R. n.314 del 2006, detta precise indicazioni circa le informazioni da rivolgere al personale aspirante, i criteri e i titoli per la partecipazione, al fine di stilare una graduatoria di personale a cui spetta l'assegnazione dell'unità abitativa presso la caserma, discriminando in modo equo e regolare l’attribuzione di alloggi ad uso singola o doppia.
Inoltre, alcuni agenti in forza presso questo istituto e distaccati o in missione da diversi mesi in altri istituti, continuano a pagare un canone per stanze che non utilizzano più.
Difatto, ci riferiscono di pagare due canoni caserma, uno presso la caserma della C.C. Pisa e l'altro presso la sede di servizio presso cui prestano servizio.
Pertanto voglia la S.V. intervenire per quanto sopra segnalato e porre fine a questi pagamenti ingiusti presso gli organi competenti e adottare tutti i principi contenuti nel D.P.R. n..34 del 2006 al fine di rendere trasparente le procedure di assegnazione delle unità abitative presso la caserma agenti.
In attesa di cortese riscontro, cordiali saluti.