La UIL dice NO alla chiusura della Casa Circondariale di GROSSETO. Ma quelli che dicono di essere il "primo" sindacato dov'erano ?!?
!!! QUI IL COMUNICATO CONGIUNTO !!!
Nonostante l’ipotesi di chiusura della Casa Circondariale di Grosseto sia stata in questesettimane oggetto di cronaca della stampa locale, essendo inoltre a conoscenza di queste Segreterie l’esistenza di corrispondenza sulla questione tra il Dipartimento in indirizzo ed ilProvveditorato che legge per conoscenza, non risulta sia stata finora fornita alcuna informazione formale alle rappresentanze sindacali aventi diritto da parte dell’amministrazionepenitenziaria.
Considerato quanto tale ipotesi ingeneri preoccupazione nel personale, ma anche nella citta di Grosseto che si vede depauperata di un presidio istituzionale importante, siamo pertanto a chiederle di voler dare la necessaria informazione in merito, dando tempestiva econcreta comunicazioni sullo sviluppo che possa interferire con l’interesse del personale coinvolto e che ogni decisione finale debba essere concertata con tutti i soggetti istituzionali.
A seguito dell’informativa di Chiusura della Casa Circondariale di Grosseto firmata dal Provveditore Toscana-Umbria dell'Amministrazione Penitenziaria Dott. Fullone e del successivo parere favorevole del Capo del Dipartimento Dott. Basentini, le OO.SS. si sono attivate a tutela del territorio, dei maremmani e degli operatori dell’Istituto con l’obiettivo di evitare la chiusura senzache sia stata prima aperta una nuova struttura carceraria a Grosseto. Le motivazioni sono chiare:
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- Grosseto è territorialmente la provincia più vasta della Regione, inoltre è sede di una Procura, di una Questura, di un Tribunale, pertanto è necessario il Penitenziario per chiuderel’ingranaggio del sistema giudiziario.
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- Nella classifica dei reati di tutta la nazione la Provincia di Grosseto si posiziona tra il 30° e 40° posto a seconda della tipologia di reato, infatti da una statistica effettuata a partire dal2016 annualmente vi è l’ingresso di 130/140 unità detentive con varie tipologie di reati; si tratta di un Carcere piccolo ed efficiente.
La disponibilità dimostrata dall’Amministrazione del Comune di Grosseto, nella figura del Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, per cercare delle soluzioni alternative alla Chiusura del carcere, individuando nella cessione di una ex struttura militare in loco, la Caserma Barbetti (deposito artiglieria ex Ansaldo) getta solide basi per la progettualità di una nuova sede.
Già dal 2013 “la Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del programma di edilizia penitenziaria ai sensi dell’art. 10 della legge 1 luglio 1977 n. 404 - Anno 2013”. (Doc. CXVI n.2 delSenato della Repubblica), stabilisce che “è stato elaborato dalla competente Direzione Generale uno studio di fattibilità per il recupero di una caserma dismessa dell’Esercito (Ex Parco Artiglieria),situata nella città di Grosseto, che sarebbe trasformabile in Casa di Reclusione da circa 600 posti.”documento in parte ripreso dall’articolo 7 del Decreto-legge n. 135 del 14 dicembre 2018,
convertito in Legge n. 12 dell’11 febbraio 2019, Decreto firmato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli in cui viene approvato il Piano di edilizia penitenziaria 2019.
Nell’ottica di non far venir meno una necessaria struttura nel comune di Grosseto e tenendo contodel sovraffollamento delle carceri in Toscana le scriventi OO.SS. chiedono che a tutti i soggetti interessati di attivarsi per la costruzione di una nuova struttura, arrivando alla chiusura dell’attualesoltanto ad avvenuto completamento.
Quanto sopra senza scordare le ricadute umane che possono seguire alla chiusura del carcere di Grosseto, la perdita di posti di lavoro fra gli operatori civili e i disagi per le famiglie del personale trasferito.
Chiudiamo riaffermando la necessità che la chiusura del carcere di Grosseto debba avvenire solamente a seguito della costruzione di una nuova struttura e chiedendo a tutti un impegno proficuo a sostegno di tale progettualità.