Rissa in carcere, 4 agenti di Polizia Penitenziaria finiscono in Ospedale. Ancora una volta registriamo un ennesimo episodio di violenza nel carcere la Casa Circondariale la “Dogaia” di Prato, ieri verso le ore 14:00 circa, la notizia alcuni detenuti di nazionalità Nigeriana e Marocchina si sono affrontati con armi rudimentali in pugno, scattato immediatamente l’allarme il personale di polizia è intervenuto immediatamente evitando a distanza di pochi giorni un'altra tragedia, (in data 16/12/2016, 3 Agenti sono finiti all’Ospedale con 7 gg. di prognosi, per le forti inalazioni di fumo in seguito all’incendio appiccato da un detenuto nella cella nr. 8 della sez. isolamento).
Nel sedare la rissa 4 Poliziotti sono stati aggrediti da alcuni detenuti riscontrando delle ferite, che gli costringeva a recarsi al PS. con prognosi di 4 gg. ciascuno.
Ai colleghi coinvolti nella vicenda, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza auspicando loro una pronta guarigione.
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Ne da notizia, Il Coordinatore Territoriale della UILPA Polizia Penitenziaria Massimo Lavermicocca, che afferma l’Istituto Pratese dopo l’attuazione delle misure della sorveglianza dinamica per gli effetti della sentenza Torreggiani, sono ritenute ormai insufficienti e inadeguate a fronteggiare una popolazione detenuta in costante aumento, con una presenza di circa 700 detenuti, infatti nelle sezioni detentive sono aumentati gli episodi di violenza, di questi il 50% risulta essere di popolazione extracomunitaria, nonché la presenza di detenuti psichiatrici per la chiusura degli O.P.G.
->Il personale di Polizia Penitenziaria risulta carente con una forza di circa 220 agenti a fronte dei 345 agenti previsti con una carenza di 125 uomini.
->Le difficoltà aumentano se consideriamo che anche l’Aera educativa soffre di una carenza di organico del 50% - risultano in servizio infatti nr. 4 Educatori rispetto agli 8 previsti con inevitabile aumento dei carichi di lavoro diventati ormai insostenibili.
->La UIL Polizia Penitenziaria da tempo denuncia il grave sovraffollamento presso l’Istituto Pratese che rischia di diventare una polveriera, chiede quindi di intervenire con urgenza per ridurre la presenza dei detenuti. Per questo lanciamo un appello a tutte le istituzioni locali, regionali centrali, con richiesta di interventi mirati al fine di creare condizioni di lavoro accettabili e serene per tutti gli operatori della sicurezza della C.C. Pratese, oggi in forte sofferenza.