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Dopo Pisa è la volta di Gorgona, dilaga la protesta degli uomini in divisa! Il reparto di Polizia penitenziaria dell’isola carcere toscano è giunto allo stremo delle forze – è quanto afferma la UIL PA Polizia Penitenziaria attraverso la voce di Mauro Barile, Coordinatore Territoriale di Livorno – tante, numerose sono le rimostranze del passato, come innumerevoli gli appelli rivolti ai vari livelli dell’Amministrazione penitenziaria, partendo dal Direttore della Casa Circondariale di Livorno anche reggente del penitenziario isolano, fino ad arrivare al palazzo romano degli uffici centrali del Dipartimento. Ognuno di essi per la propria parte – afferma il dirigente UIL -  ha eluso i propositi da mettere in campo necessariamente per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori e del loro benessere. Ha illuso e disilluso – chiosa il dirigente sindacale - quel personale di Polizia, che con costosissimi sacrifici, da sempre garantisce che le attività di custodia e rieducazione del reo possano dare i risultati che la Carta Costituzionale sancisce. I disagi accrescono in modo inconcepibile e insostenibile, restituendo uno scenario di un gruppo di servitori dello stato materialmente relegati su un’isola. L’insufficienza dei fondi necessari alla manutenzione dei navigli comporta una drastica diminuzione delle corse da e vero la terra ferma, causando il distacco dagli affetti familiari. Non solo, diminuiscono anche le possibilità di integrare le risorse necessarie ad una conduzione di vita dell’isola adeguata ai fabbisogni insiti nella natura umana. In aggiunta a ciò, la richiesta sempre più pressante da parte dell’Amministrazione di lavoro straordinario, considerata la grave carenza di personale, compromette seriamente la salute psico-fisica dei lavoratori, danneggiati, allo stesso tempo, anche dal punto di vista economico, in quanto il budget messo a disposizione non riesce a monetizzare le ore lavorate in più. Queste sono solo alcune delle avversità che incombono sugli operatori del penitenziario di Gorgona e – concludendo la UIL preannuncia – non possiamo non rispondere all’invito accorato di unirci a loro e sostenerli fattivamente, nonché moralmente, nel dissentire, respingere l’immobilismo e il disinteresse di un’Amministrazione matrigna, proponendoci anche come portavoce e propugnatori di ogni forma di azione, che viene riconosciuta al sindacato.