Ancora una volta registriamo gravi disordini in più reparti nell’istituto Penitenziario Pratese la “Dogaia”. Ieri verso le ore 13:00 circa, la popolazione detenuta ristretta nel reparto media sicurezza nello specifico 3^ sezione (con circa 70 detenuti) ha deciso di barricarsi e numerosi soggetti reclusi si sono auto lesionati, tutto il personale armato di tanta pazienza e gran senso del dovere ha cercato e ottenuto di riportare la situazione alla normalità senza che nessuno si facesse male, visto che numerosi detenuti erano in un forte stato di agitazione. Tale protesta era stata preceduta da analoga reazione di un altro detenuto in 6^ sezione prima e in 5^ sezione dello stesso reparto.
Tutto il personale che aveva iniziato il proprio turno di lavoro alle ore 6 del mattino è riuscito,per fortuna questa volta senza conseguenze a tornare a casa alle ore 20 e molti di loro rientrando poi per il turno notturno di 0/6.
Questa O.S. come già in tante altre occasioni, oltre a congratularsi e complimentarsi con tutto il personale di Polizia Penitenziaria, quello stesso personale che per qualsiasi “sciocchezza”, spesso dettata dalla stanchezza dalla voglia di ritrovare la dignità persa o la voglia di esternare il proprio pensiero ad alta voce, viene sistematicamente sanzionato disciplinarmente magari per aver digitato un “mi piace” sui social”. ASSURDO!!!!!
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Ne da notizia, Il Coordinatore Territoriale della UILPA Polizia Penitenziaria Massimo Lavermicocca, che afferma ancora una volta come l’Istituto Pratese dopo l’attuazione delle misure della sorveglianza a celle aperte (cosi detta dinamica) per gli effetti della sentenza Torreggiani, sono ritenute ormai inadeguate a fronteggiare una popolazione detenuta in costante aumento, con una presenza di circa 670 detenuti, infatti nelle sezioni detentive sono aumentati gli episodi di violenza, di questi il 70% risulta essere di popolazione extracomunitaria, con notevole difficoltà di adattamento di culture diverse.
Il personale di Polizia Penitenziaria risulta carente con una forza di circa 230 agenti a fronte dei 345 agenti previsti con una carenza di 125 uomini.
La UIL Polizia Penitenziaria da tempo denuncia il grave sovraffollamento dell’l’Istituto Pratese, che gia’ alla data odierna appare una polveriera.
Chiede quindi di intervenire con urgenza per ridurre la presenza dei detenuti nell’Istituto, in quanto il personale, oltre ad essere “abbandonato a se stesso” appare stanco è demotivato, per la mancanza di provvedimenti incisivi e sanzionatori verso la popolazione detenuta.
Laddove non si intravedano concreti miglioramenti sulla sicurezza del lavoro, Il personale di Polizia è pronto a scendere in campo attuando legittime forme di protesta, affinchè siano ristabilite le condizioni di sicurezza, oggi carenti in molti settori.
Per questo lanciamo un appello a tutte le istituzioni locali, regionali centrali, perché si intervenga in modo radicale e ripristinare le normali condizioni di lavoro per tutti gli operatori della sicurezza della C.C. Pratese.