Questa Organizzazione Sindacale riceve, ormai quotidianamente, notizie di continue violenze ai danni del personale di polizia penitenziaria in servizio negli istituti del distretto della Toscana-Umbria, costretto a ricorrere a cure mediche con prognosi anche significative.
Il fenomeno delle aggressioni da parte dei detenuti nei confronti del personale di polizia penitenziaria è in aumento esponenziale sia come intensità che come diffusione negli Istituti.
Una vera escalation si registra poi nella struttura penitenziaria di Firenze Sollicciano, la cui gestione, a detta degli operatori, è oramai fuori controllo, per la mancanza ‘istituzionalizzata’ di un comando e dei livelli funzionali-organizzativi basti pensare che il comandante è ancora distaccato, illegittimamente al PRAP.
Questo lo si vede anche da come la direzione fiorentina minimizza, annichilisce e rimanda decisioni su molte questioni, rivolgendo invece le proprie attenzioni alle associazioni con progetti culturali di immagine all’esterno che, seppur apprezzabili, nonostante alcuni siano onerosi, non tengono conto delle difficoltà attuative/applicative e di sostenibilità (economica/personale) in quanto prese in autonomia senza fissare gli obiettivi tramite la condivisione sindacale.
Ricordiamo invece quella che è la cruda realtà interna dell’istituto, come la mancata corretta applicazione della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro di cui al D.Lgs.81/2008, il muro di cinta inagibile, gli ambienti fatiscenti e insalubri, l’infestazione da cimici e piccioni, la carenza di manodopera detentiva con la violazione della norma sulla messa a lavoro (art. 20 legge 354/75), inefficienza del sistema di riscaldamento/raffreddamento e inadeguatezza dell’illuminazione degli ambienti, nonostante sia stato effettuato un appalto con ditta esterna da milioni di euro.
Mancano postazioni di lavoro/servizio decorose, cosi come l’ammodernamento degli ambienti quali le mense e caserme finalizzate alla vivibilità e benessere del personale, da anni non soggetto ad ammodernamento.
Tornando alle aggressioni, il personale è fortemente preoccupato vivendo il momento come un vero e proprio supplizio, una sofferenza fisica e morale, con conseguente stress reiterato nel tempo.
Tra la popolazione detenuta si è ormai diffusa la generale convinzione di un clima di impunità rispetto alle proprie azioni, facendo aumentare e amplificare gli eventi critici.
Il fenomeno è allarmante, poiché a queste aggressioni, spesso seguono veri e propri “infortuni sul lavoro” e sarebbe invece opportuno effettuare un’analisi e studio di ogni evento, approfondendone i motivi per individuare interventi mirati di prevenzione per la salvaguardia e tutela della salute dei lavoratori.
La tutela manca per coloro che sono stati oggetto di aggressione oppure coinvolti nella gestione dell’evento critico: in quanto vittime avrebbero bisogno di un sostegno psicologico al fine di riacquistare la necessaria serenità lavorativa e personale.
Il dato elevato degli eventi critici da aggressione induce a sostenere che la questione sia sottovalutata, per cui abbiamo buone ragioni per ritenere plausibile una sempre più compromissione della sicurezza e dell’ordine all’interno degli istituti, essendo evidente ormai l’inclinazione alla violenza e alla sopraffazione nella vita penitenziaria.
Quando avvenuto l’11 luglio 2021 a Firenze Sollicciano, doveva indurre ad un corretto esercizio di miglioramento dell’espiazione della pena nel distretto, anche al fine di far desistere la popolazione detenuta dal commettere ulteriori azioni/infrazioni/reati; invece i detenuti sono rimasti presenti fino a pochi giorni fa nella sezione distrutta, insalubre, senza luce e tv, beni essenziali, permanendo in una condizione di espiazione della pena disumana e degradante che come ovvio avrebbe potuto determinare ulteriori proteste evitate solo grazie al personale di polizia penitenziaria comunque impotente di fronte un reparto devastato.
Ci chiediamo, in tutto questo tempo, dove sia stato il VISAG, l’ufficio ispettivo e di
controllo del DAP, il servizio ispettivo AUSL della Toscana e dove tutti gli organismi preposti alla tutela e alla salvaguardia della salute! Lo stesso garante regionale il 16.10.2020 aveva dichiarato “Sollicciano, esperienza traumatica, un pollaio è più decoroso” ma a distanza di
quasi un anno nessuno è intervenuto.
Parlando specificatamente della sezione devastata, sarebbe stato logico e opportuno
per ragioni di salute/umanità, disporne la chiusura immediata per inagibilità e non attendere, come al solito eclatanti proteste di agenti e detenuti per vedersi riconoscere i diritti
contrattuali e costituzionali.
Se si vuole dare uno sguardo all’intero istituto, sarebbe opportuno rivedere il circuito
interno detentivo poiché vengono segnalate situazioni non in linea con i regolamenti che
alimentano solo conflitti e disattendono i principi della funzione della pena.
Abbiamo bisogno di interventi ed azioni concrete, con tempi certi, in rispetto e tutela
sia del personale che dei detenuti ! senza ritrovarci all’ennesima protesta e risonanza
mediatica.
Infine, poiché con ordine di servizio PRAP n° 6 del 07.06.2019, è stato istituito
l’osservatorio permanente sulla sicurezza, si chiede al Provveditore l’immediata convocazione
per trovare congiuntamente le possibili soluzioni per riduzione significativamente tali eventi.
Nel contempo, si chiede la consueta trasmissione dei dati relativi alle aggressioni ai
danni del personale avvenute nell’anno 2020 e 2021.
In questo tempo di sfide senza precedenti, solo insieme e con comuni azioni di fiducia,
possiamo superare lo stato di crisi in cui versa il sistema penitenziario e far sentire
concretamente la nostra vicinanza ai tanti operatori impegnati nei compiti istituzionali in
condizioni spesso al limite.
Nell’attesa di riscontro, si inviano Cordiali saluti.