La questione fu superata per quanto ci riguarda, definitivamente con la nota PRAP 4650.II^ del 02.02.2015 a seguito della circolare della DGPF 034052 del 30.1.2015, essendo l’indennità riconosciuta, a prescindere dalle funzioni espletate a coloro che lavorano nei nuclei traduzione e piantonamenti (anche se ubicati all’esterno del muro di cinta).
Dal 2015 ad oggi, nessuna altra circolare è sopraggiunta dalla DGPR se non quella GDAP 0146755.U del 09.05.2019, che tracciava sostanzialmente solo considerazioni di carattere generale già note.
Di conseguenza, davvero oggi non ne comprendiamo il motivo di questo suo ulteriore cambio di indirizzo, alquanto confusionario sulla materia, che concretamente sta comprimendo il diritto all’indennità in parola al personale dei nuclei nella regione, compressione che sta avvenendo tra l’altro in modo subdolo ed illegittimo, non avendo le direzioni finora determinato a livello locale l’attribuzione, se necessaria, così come impone la circolare del 30.01.2015 n°340052 sopra citata.
Dal nostro punto di vista, non possono prevalere i pochi che vogliono rumorosamente imporre ancora oggi le loro teorie di scienza eccelsa e che da anni danno sfogo, a più riprese, a quesiti insensati e sfavorevoli con il fine ultimo di creare malumore, disparità tra una regione e l’altra, conflitti e macerie, quando un nuovo modello
dovrebbe essere quello del benessere, di opportunità e certezza dei diritti sull’intera nazione.
La pandemia ha imposto grandi sacrifici in tanti ambiti. Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione. Occorre tornare a una vita ordinata e colmare le lacune che si sono formate. Dobbiamo fare adesso la nostra parte, lungo la strada nuova che vogliamo intraprendere nel prossimo futuro, per cui la invitiamo a sospendere tutte le note finora emanate sulla questione, che stanno di fatto danneggiando il personale sotto il profilo economico. In attesa si porgono cordiali saluti.