La scrivente Organizzazione Sindacale, è stata messa al corrente che il 22.02.2022, il direttore dell’UST abbia reiterato nuova disposizione organizzativa funzionale e di impiego in turni del personale del Nucleo Traduzioni e Piantonamenti di Prato (nota DAPPR 0008592.U.), nonostante l’argomento rientri nel fondamento della contrattazione decentrata.
La politica di ostentare disposizione non condivise a “random” da parte del direttore UST, deve immediatamente cessare, e crediamo che Lei deve reagire cognitivamente alla valutazione e al controllo dando le dovute garanzie al mantenimento di un sistema politico di corrette relazioni sindacali, che ormai sta impattando negativamente sull’ufficio regionale e sulla sua stessa credibilità.
La nostra disponibilità alla collaborazione mediante un impianto organico complessivo di riorganizzazione del lavoro dei nuclei è stato già tracciato nel decreto 120/2019 all’art. 12 e quindi ci attendiamo, se si vuole cambiare, una sua precisa piattaforma.
Ovviamente non accetteremo più nessuna sprovvedutezza, se tale è, di azioni unilaterali negative che non passano attraverso le regole pattuite.
I suoi rinnovati inviti alla trasparenza, alla considerazione e partecipazione delle OO.SS. con le sue prerogative, evidentemente non sono di interesse comune, essendo orami chiaro l’intendo di quell’ufficio a non voler seguire più i precetti ordinamentali che devono contribuire al miglioramento del lavoro e al benessere organizzativo dei poliziotti applicati in un servizio delicato come i Comandi dei nuclei traduzione.
La cosa gravissima, è che sembrerebbe che dietro a queste azioni unilaterali che si susseguono da parte dell’UST, vi siano anche quotidiani ammonimenti di inviti diretti in danni erariali nei confronti dei Comandanti dei nuclei traduzione, qualora non adempiono alle disposizioni emanate, trasmettendo influenze e forti timori.
Come Organizzazione Sindacale, siamo per la legalità e per questo motivo, qualora vi siano condotte illecite, riteniamo che sia obbligatorio avviare da parte sua azione di denuncia alle autorità competenti, altrimenti si è di fronte ad una grave omissione, viceversa invece si configurerebbe un evidente e concreto abuso d’ufficio.
Riteniamo che i diritti del personale sono temi fondamentali che devono essere discussi nei modi e nelle sedi deputate e non possono essere rimessi ad un sistema di esaltazione libertaria di singoli individui.
L’impotenza strutturale del suo ufficio, contro i soprusi, si sta sempre di più accentuando dal momento che quelle poche regole pattuite tra cui, per stare nel tema, il decreto 120/2019, perdono sempre più valore a capacità di forza, essendo a tutt’oggi scientificamente non applicato.
L’attacco ai valori delle norme contrattuali è chiaro ed allora è necessario oggi essere implacabile su tali violazioni, altrimenti se ne è complice, anche perché registriamo in queste ore artificiose revoche, non scontate, come quella inviata al ntp di Livorno (009635.U) davvero incomprensibile.
Il monito è a provvedere senza indugio ad annullare l’ennesima disposizione di Prato e in toto quella di Livorno, ma le sue responsabilità in questo momento impongono anche un equilibrio e un atteggiamento ragionevole nell’accertamento sostanziale delle ingiustizie che si stanno profilando da mesi proprio nel suo ufficio, aprendo gravi conflittualità di difficile risoluzione.
In attesa di riscontro si inviano cordiali saluti.