Nel prendere atto della sua comunicazione di cui alla nota PRAP Toscana- Umbria n°51067.I del 08.11.2018, spiace contraddirLa, ma da quanto ci viene riferito dal Coordinamento Territoriale di Firenze, non risulta che la direzione fiorentina di Sollicciano abbia adempiuto alle sue perentorie disposizioni riguardante l’inserimento delle 14 unità di Polizia Penitenziaria, all’interno del nucleo provinciale traduzione e piantonamenti.

Inoltre, contraddizione in termini è il fatto che personale della medesima direzione del quadro permanente, sia impiegato “nominativamente” e su disposizione del suo stesso ufficio UST, per assolvere al compito dei servizi di traduzione nel distretto.

Alla luce di quanto sopra, in considerazione della copiosa corrispondenza sindacale intercorsa in questi due mesi sull’argomento, La invitiamo a dare immediata e concreta attuazione all’intero accorso regionale, trasmettendoci come garanzia, tutti i provvedimenti di inserimento che dovranno avere una decorrenza immediata così come prevede il decreto 234/2000, poiché riteniamo che si stia trascendendo sul rispetto e la considerazione nel riconoscere sia il suo ruolo in qualità di dirigente generale ma anche quello delle parti sociali che l’11 settembre si sono sedute al tavolo di contrattazioneregionale.

Nell’attesa di quanto sopra, e prima di attivare la competente commissione arbitrale di garanzia regionale verso il suo ufficio per mancata applicazione dell’accordo, le annunciamo anche la sospensione delle relazioni sindacali verso il suo ufficio, anche perché in tutto questo lasso di tempo trascorso numerose unità di polizia penitenziaria sono fuoriuscite dai nuclei, senza che il suo ufficio abbia vigilato così come previsto dal decreto, affinché venissero prontamente integrate proprio per dare garanzia a quel principio di uguaglianza che è stato statuito nell’accordo regionale, tra le carenze in percentuale tra reparto interno e nucleo traduzione.