Questa Organizzazione Sindacale, mediante la propria delegazione, ha effettuato una visita all’Istituto penitenziario in oggetto. In veste di Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria della Toscana, in prima facies la parte prettamente detentiva della struttura è apparsa non perfettamente congrua rispetto all’ottica di una ragionevole logica di metodo di impiego, il quale prevede un criterio di dislocazione delle varie postazioni di lavoro e di conseguenza degli operatori nell’operatività quotidiana.
Consapevoli del passaggio da Istituto a carcerazione attenuata a Casa Circondariale si rileva che negli anni precedenti, durante questo passaggio l’Amministrazione ha effettuato una gestione basandosi su logiche molto ma molto fantasiose in ambito trattamentale trascurando l’aspetto strutturale che ad oggi si presenta in totale declino.
Nello specifico, dal punto di vista della sicurezza e della struttura si è riscontrata l’assenza di un sistema di video sorveglianza, di antiscavalcamento e di antintrusione così come previsto dalle normative anti evasione indicata dal DAP. Sul punto, si
evidenzia che, più volte, non si è tenuto conto dell’assegnazione dei detenuti e del suo indice di pericolosità oppure del fine pena, creando non poche criticità al sistema.
Abbiamo riscontrato la carenza dei sistemi di automatizzazione dei cancelli, iniziando dal portone d’ingresso pertanto il tutto avviene ancora manualmente, ovviamente mettendo a repentaglio l’intera sicurezza e il carico di lavoro degli operatori. L’investimento in automazione remota comporterebbe un ordine alle postazioni di lavoro in modo da razionalizzare e ottimizzare le risorse umane.
La struttura è a corpo unico e la cucina detenuti è posizionata nella sezione ed è sprovvista di un cancello di sbarramento, pertanto i detenuti hanno libero accesso; questa promiscuità ha ripercussioni logistiche ed operative per l’addetto della sezione il quale non ha una suddivisione delle aree.
Tale condizione disorganizzata determina un basso livello di sicurezza e un disordine nel governo di un penitenziario; persino la logica dei colloqui dei detenuti è disarmonica (locali – spazi – strumenti - postazioni di lavoro).
Altra postazione di lavoro da ridefinire con logica è quella della vigilanza dei passeggi.
Per quanto attiene alle postazioni di lavoro del personale operante nei servizi a turno come sezione e portineria, mettiamo in evidenza che necessitano di una maggiore considerazione, per esempio la sostituzione delle sedie e degli arredi poiché gli stessi si presentano in pessimo stato.
Nel suo complesso, l’istituto necessita di un’urgente manutenzione nella parte detentiva, cercando di recuperare spazi che non sono utilizzati completamente come la ex palestra che allo stato attuale è in uno stato di abbandono.
Inoltre, abbiamo constato che la presenza di un solo medico in alcune fasce orarie crea forti criticità gestionali della popolazione detenuta. Tale mancanza non può essere sostituita dall’ospedale di Massa Marittima, in quanto quest’ultimo non supporta efficientemente le esigenze sanitarie h24 che si creare nell’istituto.
Per quanto riguarda il personale della Polizia Penitenziaria, che si attesta sulle 29 unità come forza operante rispetto alle 37 previste D.M. 2017, abbiamo notato che la grave carenza di personale, la non equa ripartizione e distribuzione dei turni di servizio nel ruolo incide sull’organizzazione del lavoro e sull’assicurazione dei diritti al personale.
Sul piano del benessere organizzativo come caserma e mensa di servizio la struttura si presenta in ottimo stato altri aspetti di tipo convenzionale si potrebbero avviare vista la località turistica-balneare.
Sul versante del servizio delle traduzioni si registrano palesi violazioni a quello che è il modello operativo e organizzativo strutturale sottoscritto al PRAP, poiché il nucleo traduzioni di Grosseto competente funzionalmente, non assolve in toto al servizio (traduzione e piantonamenti), per cui specifiche criticità trasferiscono sul servizio a turno della CC di Massa Marittima.
Ovviamente va avviata al più presto la contrattazione decentrata affinché si sottoscriva un protocollo di intesa locale, inteso come unico strumento dirimente rispetto ad una serie di aspetti contrattuali ancora non applicati dalla direzione.
Alla luce di quanto sopra, restiamo in attesa di conoscere le progettualità che codesta Amministrazione intende mettere in campo affinché siano risolti i problemi segnalati dalla scrivente.
In attesa porgiamo distinti saluti.