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In questi giorni sono giunte a questa Organizzazione Sindacale notizie che ci lasciano a dir poco sconcertati.

Si parla che nella struttura da Lei diretta lo scorso mese di Giugno sembrerebbe sia stato consumato in un aula scolastica del reparto attività, un rapporto sessuale tra un detenuto ristretto presso il reparto maschile e una detenuta ristretta presso il reparto femminile.

Purtroppo eravamo stati dei buoni veggenti quanto l’avevamo invitata a rimpinguare ilnumero degli operatori di Polizia Penitenziaria operanti presso quella unità operativa, che erasofferente di una carenza di organico molto elevata e altresi l’avevamo invitata a non distogliere dalla loro unità operativa il restante personale ivi operante, ma purtroppo i nostri inviti sono rimasti inascoltati come rimangono disattesi ovviamente gli accordi del PIL del 14/07/2016.

Siamo sempre più convinti che la politica dello spostare il personale che presta servizio in unità operative non detentive per rinforzare i reparti detentivi, anche se motivata da motivi di sicurezza, sia spesso come in questo caso, fallimentare e che produca dei danni non solo di carattere trattamentale ma anche di carattere mediatico e di immagine per l’intero Corpo di Polizia Penitenziaria.

Ci si auspica infine, che adesso non si faccia la solita “caccia” magari all’ultimo operatorepresente in quel giorno solo per cercare un capo espiatorio di un organizzazione di lavoro e di gestione fallimentare, ma che ci si interroghi su cosa non abbia funzionato affinchè situazioni come quelle avvenute non si verifichino più.

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