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IN ALLEGATO LA RISPOSTA DELLA UIL AL RISCONTRO DELLA DIREZIONE. 

Si riscontra la nota 11371 del 08.11.2018, evidenziandole che la vicenda, come tante altre, apre un dibattito molto attuale di come possa essere autoreferenziale oggi la gestione del sistema penitenziario, che più delle volte paga poi in termini di efficienza e di tutela della salute dei propri dipendenti.

Determinare “autonomamente i presupposti”, rispetto a obblighi di legge sul rischio, anche eventuale della TBC, non ci vede per niente d’accordo specialmente senza l’aver eseguito uno screening sul personale, atto obbligatorio ai sensi dell’art. 2 comma 1 lettera m, del D.lgs. 81/2008, e delle linee guide del Ministero della Salute approvato come accordo, nella conferenza Stato-Regioni e diramato con lettera circolare dipartimentale 0189852 del 28.05.2015 e nota 0033811 del 29.01.2016.

Inoltre, la S.V. non chiarisce se abbia sottoscritto il protocollo d’intesa con l’ASL, così come disposto dal PRAP Toscana con la nota 45993.I^ il 17.10.2016 e non indica neanche la norma che prevede che gli esami della mantoux debbano compiersi fuori dall’attività di servizio, visto e considerato che la sorveglianza sanitaria è interamente a carico del datore, compresi i costi.

In attesa di riscontro e con la speranza che la questione possa migliorare sostanzialmente l’agire dell’amministrazione a tutela della salute dei dipendenti ma anche quella dei propri familiari che indirettamente sono a rischio, s’inviano distinti Saluti.