Ancora una volta registriamo un ennesimo episodio di violenza nel carcere la Casa Circondariale la “Dogaia” di Prato. Oggi verso le ore 13:00 circa, un detenuto di Nazionalità Magrebina di anni 30 circa, detenuto condannato definitivo, per reati di resistenza e oltraggio a P.U., ha aggredito per futili motivi un Ispettore che interveniva per riportare alla calma il recluso in evidente stato di agitazione,
Il sottoufficiale,dopo la vile aggressione, è stato accompagnato al P.S.
Al collega coinvolto nella vicenda, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza
auspicando una pronta guarigione.
Ne da notizia, Il Coordinatore Territoriale della UILPA Polizia Penitenziaria Massimo Lavermicocca, che afferma ancora una volta come l’Istituto Pratese dopo l’attuazione delle misure della sorveglianza a celle aperte (cosi detta dinamica) per gli effetti della sentenza Torreggiani, sono ritenute ormai inadeguate a fronteggiare una popolazione detenuta in costante aumento, con una presenza di circa 650 detenuti, infatti nelle sezioni detentive sono aumentati gli episodi di violenza, di questi il 70% risulta essere di popolazione extracomunitaria, con notevole difficoltà di adattamento di culture diverse.
->Il personale di Polizia Penitenziaria risulta carente con una forza di circa 220 agenti a fronte dei 345 agenti previsti con una carenza di 125 uomini.
>La UIL Polizia Penitenziaria da tempo denuncia il grave sovraffollamento dell’l’Istituto Pratese, che gia’ alla data odierna appare una polveriera.
Chiede quindi di intervenire con urgenza per ridimensionare la presenza dei detenuti nell’Istituto , in quanto ormai il personale oltre ad essere abbandonato a se stesso è stanco è demotivato, anche per la mancanza di provvedimenti incisivi e sanzionatori verso la popolazione detenuta, rea delle continue aggressioni verso i medesimi. Laddove non si rilevino entro breve tempo miglioramenti concreti sulla sicurezza del lavoro, Il personale di Polizia è pronto a scendere in campo attuando legittime forme di protesta, affinchè siano ristabilite lecondizioni di sicurezza sul lavoro oggi carenti o addirittura inesistenti. Per questo lanciamo un appello a tutte le istituzioni locali, regionali centrali, con richiesta di interventi mirati al fine di creare condizioni di lavoro accettabili e serene per tutti gli operatori della sicurezza della C.C. Pratese, oggi in forte sofferenza.