IN ALLEGATO IL RISCONTRO ALLA NOTA.
La scrivente Organizzazione a distanza di tre anni dall’assunzione del mandato dell’attuale dirigenza generale delle carceri della Toscana-Umbria, non può che tracciare un quadro negativo, desolante e deprimente della gestione della Polizia Penitenziaria, delle funzioni centrali che della popolazione detenuta.
Un Provveditorato che non è stato mai proiettato nella logica del “problem solver” essendo inefficacie nelle azioni, e disarticolato nella gestione amministrativa del mandato proprio.
Il dato è che in tre anni nessun accordo sindacale innovativo per il miglioramento delle condizioni lavorative del personale abbiamo potuto sottoscrivere, anzi, vi è stata una sistematica è scientifica azione sia nel schernire quei vecchi accordi, che le stesse relazioni sindacali indicendo allo svilimento finanche la compagine sindacale regionale.
Un provveditorato che non è riuscito nemmeno ad imprimere l’autorevolezza delle proprie funzioni, quando si addivenuti a qualche piccola intesa nel distretto inducendo le parti sindacali a dover fronteggiare questa “debolezza” con continue pregiudiziali per vedersi rispettare quelle poche intese.
Le pregiudiziali sono state l’estremo tentativo di indurre una parte pubblica al rispetto delle relazioni sindacali e prendere delle decisioni, finalizzate a risolvere i tanti problemi nella Toscana visto che i sistemi di garanzia non vengono attuati da tre anni nonostante le richieste.
Per i motivi sopra esposti, anche oggi non avendo ricevuto garanzie concrete, come da allegata nota, con la presente dichiariamo lo stato di agitazione del personale di polizia penitenziaria di tutta la regione Toscana essendo il personale stanco e sfiduciato, riservandoci di comunicare le azioni che verranno poste in essere nei prossimi giorni.