In merito al Protocollo Quadro per la Prevenzione e la Sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19, sottoscritto in data 26 Ottobre 2020 presso il DAP e successivamente il 3 Novembre al Prap Toscana e del quale non abbiamo alcuna notizie da parte di codesta Direzione nonostante i 20 giorni concessi dal art. 17 del succitato protocollo siano abbondantemente trascorsi, siamo a sollecitare un incontro urgente del tavolo sindacale.
Tale gestione, come già detto con precedente nota del 6/11/2020, appare un po’ “confusionaria” anche in virtù degli ultimi episodi dove, a situazioni identiche, sono stati attuati protocolli sanitari differenti, applicando di fatto una quarantena “parziale” al personale adibito al settore Matricola concedendogli di fare Casa/Lavoro - Lavoro/Casa; ciò diversamente da tutte le altre situazioni analoghe riscontrate in precedenza, dove si è proceduto con immediati interventi di quarantena in caserma e/o nelle proprie abitazioni.
Ora, la riflessione appare necessaria ed inevitabile, in quanto non si capisce perché, a parità di condizioni, siano state adottate due misure sanitarie diverse con il personale degli altri uffici e soprattutto il personale del reparto interno che oggi è quello che subisce più di tutti l’assenza per quarantena di circa 35 unità (Reparto interno e Nucleo Traduzioni) con le conseguenti gravi ricadute sui pochi agenti rimasti in servizio che lavorano al di sotto dei livelli minimi di sicurezza.
Si richiede al Provveditorato di attuare una verifica di controllo sulle misure adottate dalla Casa Circondariale di Prato le quali, sembrano, differenti e non i linea con i protocolli sanitari e sulla materia adottati dagli altri istituti del distretto Toscana-Umbria e diverse dalle disposizioni Provveditoriali n° 41600.3 del 24 settembre 2020.
È di tutta evidenza che a parere della scrivente O.S. tale procedura, illegittima, si potrebbe configurare come danno erariale.
Si resta in attesa di un riscontro.