Con riferimento all’ ordine di servizio di Codesta Direzione n.12 del 20/2/2018, la scrivente Organizzazione sindacale, quale firmataria dell’ attuale CCNL, per le materie in essa indicate e specificatamente per i provvedimenti di massima riguardanti l’ organizzazione degli uffici e l’ organizzazione del lavoro, con la presente, fa istanza di esame congiunto ai sensi delle disposizioni normative di cui all’ oggetto.

Si ricorda al riguardo che, ai sensi del richiamato articolo 26 D.P.R

Egregio Direttore, prendiamo atto che senza alcuna informazione preventiva sono state spostate competenze dall’ufficio tecnico (M.O.F.) a quello della sorveglianza generale,peraltro per motivi inspiegabili.

In buona sostanza competenze specifiche dell’Ufficio M.O.F. e direttamente attinenti alla mansione svolta da chi ci lavora, sono divenute prerogative di ispettori, sovrintendenti ed assistenti capo coordinatori che si dovrebbero occupare prioritariamente della popolazione detenuta e

Gentile Direttore,

Questa Organizzazione Sindacale, è stata messa al corrente che dopo la seconda metà di gennaio sono state inserite, come sostituti del titolare dell’ufficio in oggetto per un periodo di congedo ordinario, n. 2 unità di Polizia Penitenziaria e di questo non è stata data informazione alle O.O.S.S.

La prima unità risulta segnata sul mod.14\A come addetto ufficio servizi ed è stata attinta dalla graduatoria interpello interno, mentre la seconda unità impiegata risulta con

Gentile Direttore,

abbiamo avuto conoscenza dell’affissione all’albo del personale dell’avviso n. 4 del 19 febbraio 2018 ove la S.V. interveniva per disciplinare una procedura finora attuata dal personale di polizia penitenziaria impossibilitato a presentarsi in servizio per gravi motivi famigliari.

Premesso che ,il ricorso a detto istituto è particolare e dettagliato con determinate prescrizioni da tener di conto da parte del dipendente che lo invoca, il contenuto di detto

Gentile Provveditore,

dopo l’incontro del 17/01/2018, non risulta pervenuta ad oggi nessuna comunicazione da parte di codesto ufficio sul proseguo della trattativa sui nuclei TP e UST, per cui con la presente la sollecitiamo a fissare l’incontro.

Fermo restando quanto sopra, quello che non si comprende però, e del perché in assenza di nuovi accordi, non vengono rispettati proprio dal suo ufficio, quelli in vigore sanciti con il decreto 234/2000, sottoscritto tra le parti, soprattutto

AGGIORNAMENTO: IN ALLEGATO IL RISONTRO DELLA DIREZIONE.

Egregio Direttore, datosi il mandato del rappresentante per la sicurezza dei lavoratori è scaduto da tempo immemorabile, Le si chiede nel rispetto delle prerogative dei lavoratori di indire al più presto nuove elezioni, comunicandocene quanto prima la data per avviare i preparativi.

Nel restare in attesa si porgono cordiali saluti.

Gentile Provveditore,

la S.V. nell’ultimo incontro del 17/01/2018, ha ufficializzato al tavolo sindacale la chiusura definitiva della Centrale Operativa Regionale.

E’ di tutta evidenza che sebbene ciò non sia ancora avvenuto, non si comprende del perché in questi giorni una unità di Polizia Penitenziaria mobilitata attraverso l’interpello nazionale dalla CC Massa Marittima alla CC di Pistoia, sia stata nuovamente distaccata da Ella alla C.O.R., nonostante vi sia un preciso divieto di

Gentili Uffici,

Con riferimento a quanto in oggetto, giungono numerose segnalazioni di mancato adeguamento del parametro tabellare - oggi €. 116,50 e ha seguito del nuovo provvedimento del riordino delle carriere di cui al dettato normativo nr. 95/2017 passato a €. 117,00 a quanto pare per le mancate comunicazioni verso il MEF da parte degli organi preposti.

Ciò premesso, appare inverosimile che a distanza di circa 8-9 mesi dall’entrata in vigore della legge, vi siano numerose posizioni

A questa Organizzazione Sindacale giungono copiose lamentele, più volte anche incalzanti, da parte del personale assegnato alla Unità Operativa n°2, circa la mancata garanzia di una equa rotazione sui posti servizio.

Pare, che talune unità vengano impiegate molto frequentemente solo in determinati mansioni, vedendosi così negato il diritto delle pari opportunità, da tutti i punti di vista che ingloba detto principio.

Alla luce di quanto emerge, invitiamo codesta Direzione a predisporre